L'Agriturismo "La Pretula" di San Giacomo di Atri, è una struttura che garantisce tipicità e prezzi accessibili a tutti, oltre che ad una giornata estremamente diversificata tra gli allevamenti aziendali, il lago per andare a pescare e bellissime passeggiate tra il caratteristico borgo di San Giacomo di Atri e le dolci colline litoranee abruzzesi delle Terre del Cerrano. Disponibili per cene aziendali, battesimi, cresime, comunioni, matrimoni ed occasioni speciali di ogni genere. Oltre a cio' è possibile praticare pesca sportiva presso il lago di proprietà nel quale vi sono carpe, lucci, carassi e tinche anche di notevoli dimensioni >5Kg. Grazie ad una rete di alloggi rurali convenzionati con noi, diamo l'opportunità di pernottare a prezzi estremamente speciali seguendo la formula sia del B&B che del semplice affitto della stanza.
Il ristorante apre su prenotazione (è necessario riservare almeno due giorni prima al fine di garantire freschezza e genuinità del prodotto).
Le prenotazioni possono essere effettuate a mezzo email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., via telefono 3280688618 (anche viber e whatsapp) o via skype (macngiulin).
Per pranzi tradizionali non c'è un numero minimo di prenotazioni: antipasti tipici, pasta fatta in casa con grano nostrano e grigliata mista di carne.
Per quanto concerne i menù a base di arrosticini è gradita la prenotazione di comitive di almeno 10 persone.
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Agriturismo "La Pretula" is located in San Giacomo di Atri a typical countryside village of Region Abruzzo, in middle Italy, only 2,5 h far away from Rome.
We are a family offering a great and cheap service taking care to special products and agri-tourism activities (B&B, food, beverage, direct sell, countryside trips and guided tours, fishing, horse riding and horse hosting). We are able to provide all the most famous food and beverage products of Region Abruzzo (arrosticini, chitarra, polpette, lasagne, maccheroni, agnello), allowing our guests furthermore to organize with our support very big cerimonies letting people to sleep directly in the structure. In our farm you will have furthermore the opportunity to fish in a wonderful lake.
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Un po' di storia
Gli arrosticini sono legati alla tradizione pastorale dell'Abruzzo e al conseguente consumo di carne ovina. Il loro luogo d'origine è da ricondurre alla fascia orientale del Gran Sasso d'Italia, per la precisione la zona che va dalla Piana del Voltigno (quindi inerente ai comuni di Villa Celiera, Civitella Casanova e Carpineto della Nora) fino a Penne. Sono espressione culinaria della pastorizia stanziale e non della transumanza, come si è ritenuto in passato: leggenda narra che furono inventati negli anni '30 da due pastori del Voltigno che tagliarono carne di pecora vecchia in piccoli pezzi, poi infilati in bacchette di legno intagliato. Alcuni pastori (come il ben noto Gregorio Rotolo di Scanno) affermano che l'arrosticino sia nato per una questione biomeccanica, infatti gli stessi pastori non in possesso di denti, a causa di problemi di masticazione, preferivano mangiare la carne già tagliata a pezzettini e cotta per bene.
La leggenda narra che per la cottura del primo arrosticino brevettato, i pastori usarono una grondaia dal tetto di un'abitazione e lì furono cotti tramite carbone (difatti la griglia utilizzata viene anche chiamata "canala", perché riproduce la forma del canale della grondaia). Il primo nome adottato per questa pietanza fu rrustelle o rrustolle (piccoli arrosti); successivamente, il prodotto arrivò nell'area vestina nel dopoguerra per poi espandersi anche nelle altre zone fino al più popolato versante adriatico; fu in quegli anni che si adottò la dicitura "arrosticini" a fini commerciali.
Oggi gli arrosticini vengono consumati anche al di fuori dell'Abruzzo e in alcune zone d'Italia si stanno affermando nella vendita di grande distribuzione.
La preparazione consiste nel tagliare la carne in tocchetti e infilarli in spiedini (in dialetto detti «li cippe»). Gli arrosticini sono poi cotti alla brace, normalmente utilizzando un braciere dalla caratteristica forma allungata a canalina definito, in base al dialetto della zona, «fornacella», «furnacella», «rustellar», «rustillire», «ratell» o «la canala». Arrosticini in cottura Per la riuscita dell'arrosticino, molto dipende anche dalla cottura e dalla griglia utilizzata, dalla temperatura del fuoco, ma soprattutto dall'abilità del cuoco. A seconda delle preferenze, gli arrosticini possono avere diversi gradi di cottura e salatura.
Sono disponibili anche fornacelle elettriche di piccolo e medio ingombro, tuttavia i risultati in termini di gusto e piacevolezza al palato non sono confrontabili con quelli ottenibili nella cottura alla brace.
Tipologie
Le tipologie di arrosticino sono principalmente due: produzione in serie, caratterizzata da cubetti di carne di circa 1 cm di lato infilati su di uno spiedino di legno per una lunghezza di massima di 20 cm; produzione manuale, in cui la carne è tagliata con il coltello a tocchetti irregolari di varia dimensione interponendo strati di carne molto magra a tocchettini di grasso, sempre di pecora, che li rende morbidi e profumati. Quest'ultimo tipo di arrosticini, a detta degli estimatori, è il più pregiato perché necessita di carne di ottima qualità per poter reggere bene una cottura più lunga. Negli ultimi anni, si stanno diffondendo anche gli arrosticini di fetc (fegato). In questo caso si alterna un pezzo di carne con una foglia d'alloro. Un'altra variante prevede l'aggiunta di una piccola fetta di cipolla.
Tutela
Gli arrosticini sono inseriti nell'elenco dei Prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T.) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Nell'elenco del 2016 sono iscritti al n. 9 per la Regione Abruzzo.
Abbinamenti e modalità tradizionali di consumo
Gli arrosticini sono solitamente accompagnati da fette di pane casereccio cosparse di olio extravergine di oliva («pane 'onde»), gli si abbina egregiamente un Montepulciano d'Abruzzo o, come in uso ancora nei locali più tradizionali, un mix di vino rosso locale a volte diluito con gassosa (tre quarti di litro di vino ed uno di gassosa). La quantità media adatta ad un adulto è di 10-15 unità, ed è importante che il pane non venga tostato né salato, in quanto già gli spiedini sono abbondantemente cosparsi di sale. Data la facilità di preparazione ed essendo spiedini, gli arrosticini possono essere consumati ovunque ed infatti può essere considerato cibo di strada (street food), sfilando uno ad uno i pezzetti di carne, tenendoli stretti tra i denti e tirando verso l'esterno il ceppo. Tradizione praticata è cuocere e consumare gli arrosticini all'aperto, immersi nella natura in scampagnate, arrampicate in montagna, gite al lago o situazioni simili. Molto presenti anche in sagre e feste di paese.